Dopo tante speculazioni giornalistiche, ipotesi e congetture è ormai confermato ufficialmente - per voce di Paolo Ciabatti, Direttore del Team Ducati – che Max Biaggi indosserà nuovamente tuta e casco e proverà la Ducati Desmosedici dell’infortunato Ben Spies durante una sessione di prove previste al Mugello il giovedì & e venerdì 7 Giugno.
Anche se il Direttore del Team Ducati, Paolo Ciabatti minimizza su i possibili sviluppi del test – che in ogni caso allo stato attuale è una prova - diversi fattori possono invece creare i presupposti per ulteriori sviluppi. Innanzitutto la necessità di Ducati di dare conferme agli ingegneri sulle linee di sviluppo della moto e, soprattutto, accelerare i tempi per colmare quel gap prestazionale accusato al Mugello e misurabile in un distacco sulla distanza della gara di oltre 20 secondi. Ma c’è anche dell’altro è cioè, le condizioni fisiche del pilota titolare Ben Spies che, a distanza di mesi dall’operazione alla spalla ha dovuto dare forfait al GP d’Italia e la necessità di schierare in gara un pilota sufficientemente competitivo e esperto.
In questo scenario la storia recente ci insegna che nelle corse i colpi di teatro a uso e consumo dei media sono indispensabili per gratificare quegli sponsor senza i quali nessun team privato può schierarsi in griglia di partenza. Infine, visto che Max Biaggi è attualmente sotto contratto con Mediaset in qualità di commentatore tecnico di Italia 1 per le dirette del Mondiale SBK, è evidente che anche Mediaset avrà voce in capitolo ma poiché “il biscione” detiene i diritti sia della MotoGP sia della SBK è palesemente ovvio che l’emittente non solo darà il suo benestare ma farà di tutto per sfruttare al massimo la ricaduta mediatica che seguirà ad un ritorno in gara di Biaggi.
Nonostante questi scenari è ovvio e evidente che l’eventuale ritorno alle corse di Max Biaggi dipenderà dagli sviluppi dei passaggi che si susseguiranno. Prima di tutto si tratta di rimettere tuta e casco e provare a ritrovare gli automatismi e la velocità necessaria per portare al limite – o molto vicino – la Desmosedici. Ma oltre a dimostrare di essere veloce Biaggi dovrà anche dare un contributo tecnico agli ingegneri che lo seguiranno in pista. Proprio perché Ducati ha bisogno di conferme e contributi nello sviluppo della moto – ragione per cui Ducati ha schierato il test rider Pirro anche al Mugello – e qual’ora la squadra di tecnici che fanno capo Bernhard Gobmeier saranno soddisfatti del lavoro del tester d’eccezione ecco che comincerebbero a sommarsi i presupposti per un ritorno in MotoGP di Biaggi che – vale la pena ricordare – il sei volte campione del mondo ha più volte manifestato. Se si dovesse davvero arrivare a questo punto è facilmente immaginabile come Carmelo Ezpeleta e la sua Dorna si prodigherebbero per facilitare la “comparsata” di Biaggi sullo schieramento di un prossimo GP di MotoGP cosa che indubbiamente rappresenterebbe l’evento mediatico dell’anno.
Ma in tutto questo occorre pensare al diretto interessato che è sicuramente un uomo intelligente e poco incline ai colpi di testa. Conoscendo un po’ l’uomo è certo che Biaggi è consapevole delle incognite dell’impresa, gomme Bridgestone in primis e che ogni sua decisione dipenderà proprio dalle sensazioni che avrà in sella e dai tempi che riuscirà – o meno – a fare. Ma poiché Biaggi è un pilota e, quindi, un competitivo per natura penso che gli riuscirà molto difficile rifiutare la sfida di un rientro – seppure occasionale – in gara e, soprattutto, in MotoGP. Detto tutto ciò tutto dipende da cosa davvero vuol fare Max Biaggi.
fonte: motofan.it