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Visualizza Versione Completa : Quando il lavoro paga...



Fermissimo
06/03/2012, 15:44
Volevo condividere con voi una piccola soddisfazione e alcuni riflessioni sul mondo del lavoro.

Per 12 anni sono stato un libero professionista collaborando con molte aziende, lavorando tanto, anche troppo, ma anche avendo un adeguato corrispettivo economico.

Nella seconda metà del 2010 però il mercato è calato alquanto e le previsioni per il 2011 erano preoccupanti così ho chiesto ad una delle aziende per le quali collaboravo (in realtà loro furono i primi con i quali cominciai nel 1999) se potevano assumermi e loro, quasi stupiti della mia richiesta, (pensavano che in libera professione guadagnassi di più) accettarono.

Il 4 Aprile 2011 quindi, cominciavo la mia avventura da impiegato e, a fronte di uno stipendio minore rispetto ai migliori tempi da professionista ma comunque di tutto rispetto, facevo esperienza con alcuni graditi aspetti che in libera professione non conoscevo (13sima, 14esima, RiduzioneOrarioLavoro, ferie...)

Da quel 4 Aprile ben 4 colleghi hanno lasciato l'azienda per altri lidi (a Milano e nell'hinterland ci sono molte aziende concorrenti) e molto del loro carico è passato al sottoscritto (non tutto...un bel po'); non ho rifiutato mai niente e, fedele al mio motto di essere pagato per risolvere problemi, pur non riuscendoci sempre:cry: ho cercato di fare del mio meglio più che potevo.

A fine anno, interrogati su quali fossero le nostre richieste, rispondevo testuale: non sarà Monti a trarci fuori dai guai ma noi stessi lavorando di più e/o meglio...ho firmato un contratto che prevede un adeguamento a Maggio 2014 e per me va bene così...non sono un calciatore che se segna 5 gol chiede subito il rinnovo.

Ebbene, pochi giorni fa ricevo comunicazione dalla mia responsabile di aver ottenuto un aumento di 3000 euro lordi annui...

Inutile dire che per me è una motivazione a fare sempre meglio...questo significa essere da stimolo...io ora non mi siedo...anzi, sono ancora più orgoglioso di rappresentare l'azienda.

armageddon
06/03/2012, 15:46
la mia azienda è differente

noris
06/03/2012, 15:47
Cosi si deve fare:oook:

bi_andrea_elle
06/03/2012, 15:48
è un lecchino . Chiudere e bannatelo per almeno un paio di mesi :D

Black Death
06/03/2012, 15:48
bene prima Armani adesso la tua azienda, è bello sapere che il vento ogni tanto soffia selle pale dei mulini.

:oook:


;;)

gtr2
06/03/2012, 15:49
la mia azienda è differente

:risate2:

Buon per te Fermissimo! Per il 95% dei dipendenti chiedono/ranno sempre di più dando sempre meno!!

jamex
06/03/2012, 15:49
mi sa che non lavori per Marchionne, giusto?

Misha84
06/03/2012, 15:49
meritocrazia, fa sempre piacere sapere che da qualche parte funziona.
ps: anche se compare la mia modifica al primo post non ho cambiato nulla, ho premuto il tasto sbagliato

keir
06/03/2012, 15:59
io sono nel pubblico da otto anni. non ho visto mai un aumento, nè economico, nè di carriera e ho riposto nel cassetto ogni tipo di speranza di progressione dell'uno e dell'altro aspetto. Soprattutto dopo l'avvento di brunetta e a fronte dei vari piani di rientro cui sono bersagliate le amministrazioni pubbliche.
per contro il blocco delle assunzioni ha ucciso l'avvicendamento e non c'è stato rinnovo di forza lavoro (il cosiddetto turnover) quando tanti colleghi sono andati in pensioni o si sono trasferiti.
la morale è che il carico di lavoro è aumentato esponenzialmente, lo stipendio è rimasto lo stesso di otto anni fa e non ci sono prospettive.

ah, è aumentata anche l'assicurazione moto e il bollo e quest'anno sto facendo il pari e dispari riguardo all'opportunità o meno di lasciare la moto in garage.

geko
06/03/2012, 16:01
la mia azienda è differente

Anche la mia

DYD666
06/03/2012, 16:15
la mia azienda è differente

Quoto:dry:

Silvan
06/03/2012, 16:22
complimenti! :oook:

winter1969
06/03/2012, 17:26
Complimenti

streetTux
06/03/2012, 17:35
Fantastico, complimenti a te e alla tua azienda :oook:

macheamico6
06/03/2012, 17:47
.

A meno che uno abbia i soldi in cantina e debba usare la pala per spostarli,
si lavora per lo stipendio, chiariamoci bene.
Ma a volte il lavoro ci regala delle soddisfazioni estremamente gratificanti,
che vanno anche al di là del mero aspetto economico.
Per quanto ovvio, se si accompagnano pure a quello è il massimo.
Rallegramenti :oook:

D74
06/03/2012, 17:57
bene così!

Bonzo
06/03/2012, 18:19
la mia azienda è differente

Idem collega

pippopoppi
06/03/2012, 18:23
Ci vorrebbe più meritocrazia in tutte le aziende italiane. Dar merito a chi merita. Però ahimè esiste un'altra realtà. Per fortuna ogni tanto queste belle notizie fanno sperare in un cambiamento aziendale.

belcitin
06/03/2012, 18:27
io sono nel pubblico da otto anni. non ho visto mai un aumento, nè economico, nè di carriera e ho riposto nel cassetto ogni tipo di speranza di progressione dell'uno e dell'altro aspetto. Soprattutto dopo l'avvento di brunetta e a fronte dei vari piani di rientro cui sono bersagliate le amministrazioni pubbliche.
per contro il blocco delle assunzioni ha ucciso l'avvicendamento e non c'è stato rinnovo di forza lavoro (il cosiddetto turnover) quando tanti colleghi sono andati in pensioni o si sono trasferiti.
la morale è che il carico di lavoro è aumentato esponenzialmente, lo stipendio è rimasto lo stesso di otto anni fa e non ci sono prospettive.

ah, è aumentata anche l'assicurazione moto e il bollo e quest'anno sto facendo il pari e dispari riguardo all'opportunità o meno di lasciare la moto in garage.

ben inteso che non è mia intenzione polemizzare o esprimere parareri sui dipendenti pubblici, dove sicuramente ci sono persone che fanno seriamente il loro dovere.
Però, di questi tempi, avere un posto di lavoro nel pubblico dovrebbe già considerarsi un privilegio per il semplice motivo che alla fine del mese sei sicuro di prendere lo stipendio e sai già che succederà la medesima cosa anche nei mesi/anni successivi.
Ti assicuro che a quasi 50anni (ma anche a 20-30-40 non cambierebbe molto) non sapere cosa succederà nei prossimi mesi è molto più preoccupante che non ricevere un aumento.

Fermissimo
06/03/2012, 18:40
la mia voleva essere una nota di merito non per il sottoscritto (di colleghi stakanovisti ce ne sono) ma per chi, una volta tanto, ha messo la mano in saccoccia riconoscendo l'impegno di un dipendente.

So bene che la copertura che ho offerto rimpiazzando di fatto i colleghi dimissionari vale più di quei 3000 euro annui (per esempio giovedì sono a Pisa, prossima settimana Siena-Firenze e a fine mese lavorerò 3 giorni a Varese che non sarebbe la mia zona, per inciso centro-Italia) però di fatto io non avrei potuto pretendere un centesimo in più...e so anche che molte aziende se, grazie ai propri dipendenti, hanno maggiori guadagni se li intascano per proprio conto...

Se invece venissimo tutti incentivati il giusto 8nella saccoccia appunto), credo che il livello qualitativo e produttivo ne trarrebbe giovamento fino ad avvicinarsi a quello tedesco...

E credetemi, non è la cifra a fare piacere ma il gesto, il riguardo, l'apprezzamento...io, avvertito per email dell'aumento della RAL, pensavo a una ventina di euro al mese...e sarei stato già soddisfatto:dubbio:

Misha84
06/03/2012, 18:48
ben inteso che non è mia intenzione polemizzare o esprimere parareri sui dipendenti pubblici, dove sicuramente ci sono persone che fanno seriamente il loro dovere.
Però, di questi tempi, avere un posto di lavoro nel pubblico dovrebbe già considerarsi un privilegio per il semplice motivo che alla fine del mese sei sicuro di prendere lo stipendio e sai già che succederà la medesima cosa anche nei mesi/anni successivi.
Ti assicuro che a quasi 50anni (ma anche a 20-30-40 non cambierebbe molto) non sapere cosa succederà nei prossimi mesi è molto più preoccupante che non ricevere un aumento.

permettimi di dissentire altrettanto educatamente, però sentirsi fortunati perchè si ha un lavoro (pubblico o privato che sia) è quanto di più perverso si possa concepire (a livello sociale intendo).
per quello che è oggi la realtà, se non hai un lavoro non sei più una persona.
è come se stessi ringraziando per l'aria che respiri, come se ti sentissi fortunato perchè hai ancora aria da respirare.
lo trovo inquetante

andrellino
06/03/2012, 18:53
la mia azienda è differente

E' confortante sapere che non sono solo....

Facciamoci coraggio, tanto non cambierà (se non cambiamo azienda)

ZioVic
06/03/2012, 18:54
Ci vorrebbe più meritocrazia in tutte le aziende italiane. Dar merito a chi merita. Però ahimè esiste un'altra realtà. Per fortuna ogni tanto queste belle notizie fanno sperare in un cambiamento aziendale.

Quoto!! Nella mia azienda c'è gente che si permette di fare 180 giorni di malattia l'anno (e non perche' soffra di chissa' quali patologie ma solo perche' non ha voglia di lavorare..)...eppure a fine mese ha lo stesso stipendio di chi si fa il culo responsabilmente senza alcuna assenza...

andrellino
06/03/2012, 18:55
permettimi di dissentire altrettanto educatamente, però sentirsi fortunati perchè si ha un lavoro (pubblico o privato che sia) è quanto di più perverso si possa concepire (a livello sociale intendo).
per quello che è oggi la realtà, se non hai un lavoro non sei più una persona.
è come se stessi ringraziando per l'aria che respiri, come se ti sentissi fortunato perchè hai ancora aria da respirare.
lo trovo inquetante

Triste, ma è la stessa impressione che mi sono fatto in questi ultimi 2 anni

roberto70
06/03/2012, 18:55
son soddisfazioni!:oook:

TizioCustom58
06/03/2012, 19:00
Complimenti

oldbonnie
06/03/2012, 19:01
Complimenti.

andrew72
06/03/2012, 19:07
sono belle notizie

belcitin
06/03/2012, 19:10
permettimi di dissentire altrettanto educatamente, però sentirsi fortunati perchè si ha un lavoro (pubblico o privato che sia) è quanto di più perverso si possa concepire (a livello sociale intendo).
per quello che è oggi la realtà, se non hai un lavoro non sei più una persona.
è come se stessi ringraziando per l'aria che respiri, come se ti sentissi fortunato perchè hai ancora aria da respirare.
lo trovo inquetante

io dopo 25 anni di lavoro mi sono trovato fuori da questo "perverso modo di concepire la realtà" e ti posso assicurare che anche se non condividi di dover ringraziare per l'aria che respiri dopo aver provato a vivere in apnea cambi idea

robitopomoto
06/03/2012, 19:29
è triste pensare che oggi un lavoro è una fortuna ma è giusto che chi lo ha faccia di tutto per mantenerselo e meritarselo. tutto questo solo se i datori non se ne approfittino troppo (e accade..)

Erikuccia
06/03/2012, 20:07
Bravo, congratulazioni a te ed alla tua azienda, non sono molte quelle che reagiscono così; anzi, il più delle volte ti passano sempre più compiti e beghe e, se non li tratti con "eccellenza", ti indicano anche la porta.
Aumenti? Ma quali aumenti....in 5 anni che lavoro nella mia azienda con estrema diligenza, mi son vista aumentare solo le responsabilità :incaz:

giorgino
06/03/2012, 20:13
Belle cose:oook:!

yeager4772
06/03/2012, 20:24
permettimi di dissentire altrettanto educatamente, però sentirsi fortunati perchè si ha un lavoro (pubblico o privato che sia) è quanto di più perverso si possa concepire (a livello sociale intendo).
per quello che è oggi la realtà, se non hai un lavoro non sei più una persona.
è come se stessi ringraziando per l'aria che respiri, come se ti sentissi fortunato perchè hai ancora aria da respirare.
lo trovo inquetante
Quoto. Mi capita ormai troppo spesso di sbuffare al mattino mentre vado al lavoro ma poi ci ripenso e mi dico "ma cosa sbuffi?? Dovrei fischiettare allegro invece". Peró è davvero triste ..

danyamad
06/03/2012, 20:37
mi fa piacere che qualcuno gratifichi la tenacia e la voglia di fare bene

giallu
06/03/2012, 21:04
Quando tutti gli imprenditori capiranno che il valore aggiunto di un'azienda sono le risorse umane, l'Italia comincerà ad essere di nuovo competitiva.
Complimenti alla tua azienda. E a te, ovviamente.

urasch
07/03/2012, 03:16
belle cose....

gadano
07/03/2012, 05:40
Quoto chi dice che e un lecchino......io lavoro a sanmarino.....la mia snc e differente

alessandro2804
07/03/2012, 05:50
le case farmaceutiche pagano bene ;)
congratulazioni

Ghio
07/03/2012, 06:38
I commenti fatti sono tutti rispettabilissimi e rispecchiano situazioni e realtà diverse.

Credo però che se ciascuno facesse il proprio dovere, provando a non fare il "compitino" richiesto ma mettendoci un po' di impegno, tutto andrebbe meglio.
Poi ci saranno situazioni di aziende dove anche il massimo impegno non viene riconosciuto, ma fa parte delle diversità che esistono tra persone e persone.
Ad esempio i preti dovrebbero essere una categoria di persone che hanno scelto una situazione molto particolare di "servizio", non degli impiegatucci del vaticano, eppure ci sono tra di loro persone che veramente danno tutto se stessi, trasmettendo qualcosa e molti altri che sono impiegatucci che fanno il compitino.

Comunque grande ammirazione per Fermissimo e tutti quelli che agiscono nella vita come lui.
Oltre a farsi un culo grosso, sarebbe stato felice anche di un piccolo aumento.
Fare con professionalità e dedizione il proprio lavoro, se non porta soddisfazione economica almeno lascia la coscienza di essere una persona retta ed onesta.

andrew72
07/03/2012, 07:27
ho un sacco di colleghi che si ricordano a memoria i propri diritti sindacali ma sui doveri sono un po' più tentennanti...
dico solo che il senso del dovere è un po' come la classe: o ce l'hai, o nn ce l'hai
il vero problema è che negli anni, per colpa anche di una certa politica buonista e assistenziale, ci si è livellati verso il basso mettendo tutti sullo stesso piano: chi tirava la carretta e chi si faceva tirare...
così alla fine in molti è scattata la fatidica domanda che ho letto anche qui: ma perché devo sbattermi che alla fine del mese prendo come il mio collega fannullone?
il punto è che si dovrebbe tornare a considerare la meritocrazia nn come un male (così la pensa chi ha paura di avere a fianco qualcuno che lavora perché poi è costretto a sbattersi lui stesso), ma come la giusta considerazione per le capacità (le competenze, la forza di volontà ma anche le doti umane e di relazione) del singolo: così si incentiverebbe al miglioramento
dico questo alla soglia dei 40 anni quando, pur facendo il mestiere che avrei sempre voluto fare, ho pure relativizzato il lavoro, che sebbene a fatica voglio pensare come un mezzo e non un fine

starter
07/03/2012, 07:57
Ti quoto alla grande. Purtroppo in questi anni, gli imprenditori si sono concentrati troppo sul massimizzare il fatturato/utili a fine anno, non curanti di adottare una giusta politica di gestione delle risorse umane. In pratica si sono dimenticate che le aziende "sono fatte di persone".




Quando tutti gli imprenditori capiranno che il valore aggiunto di un'azienda sono le risorse umane, l'Italia comincerà ad essere di nuovo competitiva.
Complimenti alla tua azienda. E a te, ovviamente.

keir
07/03/2012, 08:00
ben inteso che non è mia intenzione polemizzare o esprimere parareri sui dipendenti pubblici, dove sicuramente ci sono persone che fanno seriamente il loro dovere.
Però, di questi tempi, avere un posto di lavoro nel pubblico dovrebbe già considerarsi un privilegio per il semplice motivo che alla fine del mese sei sicuro di prendere lo stipendio e sai già che succederà la medesima cosa anche nei mesi/anni successivi.
Ti assicuro che a quasi 50anni (ma anche a 20-30-40 non cambierebbe molto) non sapere cosa succederà nei prossimi mesi è molto più preoccupante che non ricevere un aumento.

Indubbiamente.
E' un discorso chiaramente condivisibile voltarsi a guardare chi sta peggio e rallegrarsi delle proprie "fortune"; anche perchè si trova sempre chi sta peggio. vuoi per una questione economica, vuoi per una questione psicofisica.
ma il mio discorso è un pelo diverso e va contestualizzato.
per la prima volta (a meno di cataclismi eccezionali) la generazione dei figli è seriamente e concretamente più disperata di quella dei padri.
per la prima volta anche a quelli che - come me - hanno un lavoro "sicuro", viene tolta la possibilità di sognare e progettare.
una casa, una famiglia, dei figli.
c'è stato tolto il futuro e io sto portando la mia esperienza, nel mio contesto.
i miei genitori erano nella mia stessa posizione, ma con sogni - a costo di sacrifici - realizzabili e che hanno realizzato. questo a me e a quelli come me non è dato e ne siamo pure incolpevoli.
forse anche tu, che sei poco più grande di me, alla mia età avevi dei sogni che pensavi potessero concretizzarsi e hai pensato - e forse sei riuscito - a moltiplicarti, a costruirti un tetto sulla testa e a pensare a un futuro con chi ti era accanto.
oggi, qui, per me è un'utopia. anche se "privilegiato" e perfettamente titolato.

armageddon
07/03/2012, 13:24
Quoto!! Nella mia azienda c'è gente che si permette di fare 180 giorni di malattia l'anno (e non perche' soffra di chissa' quali patologie ma solo perche' non ha voglia di lavorare..)...eppure a fine mese ha lo stesso stipendio di chi si fa il culo responsabilmente senza alcuna assenza...

e pensa che nella mia di azienda se ti fai il culo responsabilmente ti danno gli stessi soldi di chi fa 180 giorni di mutua

Tonzula
07/03/2012, 15:52
quando e se passerà questa crisi, le aziende che negli ultimi anni hanno puntato anche sulle risorse umane piuttosto che esclusivamente sui profitti, saranno ricompensate da un organico affiatato e responsabile, capace di impegnarsi ancora di più per affrontare il maggior carico di lavoro che tutti si augurano. Quelle invece poco lungimiranti avranno un team stanco e poco motivato che si sfalderà non appena nuove opportunità lavorative si presenteranno. Sfruttare la forza lavoro in periodo di crisi da benefici solo nel breve periodo, ma nel medio/lungo crea solo disastri, infatti l'uscita dall'organico di esperienza, magari di 5 6 7 anni, comporta per l'azienda costi pazzeschi per ovviare alle nuove mancanze.
Viva le aziende lungimiranti perché puntano sul capitale umano che non è un semplice fattore produttivo, ma l'anima dell'azienda, è la chiave del successo.
Sono dimissionario in tempi di crisi, per tanti motivi, uno era di non sentirmi assolutamente apprezzato per quello che facevo e per l'impegno dimostrato. In più non esisteva assolutamente la parola aumento. Adesso hanno perso un capitale che difficilmente troveranno, sia all'interno sia all'esterno. Certo chiuderanno i bilanci comunque, ma saranno sempre in affanno, adesso, figuriamoci quando molti se ne andranno!!!!

gc57
07/03/2012, 16:40
quando e se passerà questa crisi, le aziende che negli ultimi anni hanno puntato anche sulle risorse umane piuttosto che esclusivamente sui profitti, saranno ricompensate da un organico affiatato e responsabile, capace di impegnarsi ancora di più per affrontare il maggior carico di lavoro che tutti si augurano. Quelle invece poco lungimiranti avranno un team stanco e poco motivato che si sfalderà non appena nuove opportunità lavorative si presenteranno. Sfruttare la forza lavoro in periodo di crisi da benefici solo nel breve periodo, ma nel medio/lungo crea solo disastri, infatti l'uscita dall'organico di esperienza, magari di 5 6 7 anni, comporta per l'azienda costi pazzeschi per ovviare alle nuove mancanze.
Viva le aziende lungimiranti perché puntano sul capitale umano che non è un semplice fattore produttivo, ma l'anima dell'azienda, è la chiave del successo.
Sono dimissionario in tempi di crisi, per tanti motivi, uno era di non sentirmi assolutamente apprezzato per quello che facevo e per l'impegno dimostrato. In più non esisteva assolutamente la parola aumento. Adesso hanno perso un capitale che difficilmente troveranno, sia all'interno sia all'esterno. Certo chiuderanno i bilanci comunque, ma saranno sempre in affanno, adesso, figuriamoci quando molti se ne andranno!!!!La penso come te!:oook: